Clinical Manual of Psychiatry and Law

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Giacomo Piperno

Robert I. Simon, Daniel W. Shuman, Washington DC, American Psychiatric Publishing, London, 2007, pp. 249, $ 28.00.

Può essere interessante notare come in un paese così diverso dal nostro – vale a dire gli U.S.A. – siano trattate le questioni che legano e collegano la psichiatria con le leggi: da questo punto di vista il lavoro di Simon e Shuman è molto di più di un “manuale”, anche considerando l’approccio meticoloso e preciso ad una varietà di problematiche che si trovano ai confini delle due discipline e del loro incontro.

L’area tematica in esame è molto ampia ed è introdotta da alcune considerazioni sulla relazione medico-paziente a cui si aggancia poco dopo la trattazione del consenso informato e del diritto del paziente a rifiutare il trattamento terapeutico. I confini dei trattamenti clinici sono qui visti da molteplici ottiche, considerando pure i casi estremi dell’ospedalizzazione forzata e del paziente a rischio di suicidio.

Molte considerazioni sono portate sul tema delle malpractices e delle loro conseguenze, non solo sui singoli pazienti, ma anche sulla comunità in cui essi vivono e sulla percezione che si sviluppa intorno alle pratiche mediche e terapeutiche – comprese naturalmente le psicoterapie e i trattamenti psichiatrici -. Ogni singolo aspetto è considerato dal punto di vista etico, professionale, clinico e terapeutico: in effetti, ciò che forse manca è una considerazione specifica in merito alla diagnosi, un’attività che pure incide per il 9% nel coacervo dei reclami dei pazienti americani verso gli psichiatri (negli anni 1999-2003).

All’attenzione nel mantenere adeguati standard professionali ed etici si associano numerosi consigli in merito alla prevenzione ed alla gestione dei rischi (legali) nei quali i medici psichiatri possono incorrere.

La presentazione chiara e sintetica di molti argomenti scottanti – come la gestione del paziente violento – aiuta il lettore a chiarire i concetti e a ipotizzare dei collegamenti con la situazione italiana. Una situazione, quella del nostro Paese, in cui non si deve dimenticare che di recente uno psichiatra è stato condannato in via definitiva per omicidio colposo a seguito di un omicidio commesso da un suo paziente ospite di una comunità residenziale per pazienti psichiatrici cronici: una sentenza di cui è stato detto che non ha precedenti nella storia della giurisprudenza italiana e sulla quale è possibile consultare il dibattito che si è aperto sulla rivista Psicoterapia e Scienze umane (numeri 2 e 3, 2008).
Andrea Castiello d’Antonio

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